mercoledì 2 giugno 2010

I bulli possono essere educati... a zappare!!




Fra le varie forme di violenza psicologica ai danni dei più deboli di cui si sente spesso parlare negli ultimi tempi, si annoverano:

  • Il mobbing: violenza psicologica di un datore di lavoro contro un proprio dipendente per aumentarne la produttività o per semplice sadismo.

  • Lo stalking: violenza psicologica contro persona con cui si ha interrotto forzatamente una relazione o, più in generale, contro una persona che si vuole concupire a tutti i costi, eventualmente col denaro.

  • Il bullismo: violenza eventualmente fisica di gruppi di ragazzi viziati/annoiati contro ragazzi più deboli o, in alcuni casi, contro portatori di handicap o barboni. Sono poi considerati episodi di bullismo anche gli atti vandalici ai danni di strutture scolastiche.

Quest'ultimo tipo di violenza, dal punto di vista sociale, è forse quello più interessante poiché in generale coinvolge persone di giovane età, che un giorno saranno chiamate ad assumersi le proprie responsabilità e a mandare avanti la propria famiglia ed il Paese. Ma come sono questi ragazzi viziati che si macchiano di atti di bullismo? Generalmente essi fanno uso regolare di marijuana e super alcolici, fumano come ciminiere, vestono rigorosamente firmato dilapidando le cospicue “paghette” elargite dai genitori deboli e distratti, girano con lo smart phone all'ultimo grido, nel tempo libero scorrazzano col motorino truccato per farsi notare dalle coetanee aspiranti veline, a casa sembrano tranquilli e sono l'idolo dei loro genitori ma a scuola si trasformano in demoni perché fondamentalmente gli piace sentirsi tali. Nella sostanza questi sono giovani a cui non piace studiare e non studieranno mai, a scuola occupano solo banchi ed ostacolano il lavoro di maestri e professori. Per questo conviene assecondarli evitando di sprecare tempo e risorse che altrimenti potrebbero essere proficuamente impegnate per gli studenti virtuosi.

Quindi, per venirne fuori, è inutile accanirsi a far seguire un percorso scolastico ordinario a questi facinorosi, è una battaglia persa in partenza; piuttosto è auspicabile che tutti noi guardiamo il problema sotto un altro aspetto: i bulli sono tali perché il loro posto non è fra i banchi, ma nei campi. Questa affermazione potrebbe destare scandalo fra chi ignora il concetto di peak oil, visto che il mondo del lavoro è da tempo proiettato verso il terziario avanzato ed ormai un giovane senza diploma di scuola superiore viene visto come un emarginato senza alcuna aspettativa di vita; tuttavia siamo noi gente moderna a non ricordare che fino al termine della Seconda Guerra Mondiale il 60% della forza lavoro era concentrato nell'agricoltura (normalmente si iniziava a lavorare nei campi molto prima dei 14 anni), mentre un buon 30% era concentrato in industria ed artigianato. Pochi privilegiati, in proporzione al resto della popolazione, erano diplomati e svolgevano attività impiegatizia. Insomma, diciamocelo, quello del “diploma e lavoro ben retribuito dietro la scrivania per tutti” è solo una pia illusione dei tempi moderni.

A farla breve, con la crisi energetica prossima ventura, le macchine agricole avranno meno carburante da bruciare, molte terre rimarranno incolte ed altre verranno coltivate a colza (da qualche tempo vedo campi gialli ovunque); forse in quel frangente proveremo sulla nostra pelle il vero significato della parola “carestia”. In quel frangente, allora, bisognerà liberare ed organizzare molta forza lavoro da impiegare in agricoltura; potrà stare dietro alla scrivania solo chi avrà qualcosa di socialmente utile da fare in quella posizione ed avrà meritatamente ottenuto un rispettabile diploma, o una rispettabile laurea, dopo anni di passione e studio. Chi non avrà voglia di studiare, se non vorrà morire di fame, dovrà occuparsi di lavori di basso profilo, tipo: zappare la terra, raccogliere la frutta, spargere il concime (quello naturale, non più quello offerto dall'industria petrolchimica), potare, raccogliere il grano, imballare il fieno etc etc... tutto rigorosamente a mano !!

Fondamentalmente ritengo che i bulli e i ragazzini violenti in generale siano dei potenziali contadini o manovali. Questi tipi di persone non riescono a rimanere seduti, non riescono a concentrarsi sui libri, non riescono a rispettare gli insegnanti. Per contro, essi devono muoversi, devono svolgere lavori faticosi per essere disciplinati, un giorno dovranno (per forza) rispettare chi gli darà lo stipendio per comprarsi da mangiare.

Un giorno sicuramente sarà necessario suddividere prematuramente i ragazzini fra chi potrà continuare a studiare o chi dovrà andare a svolgere mansioni di bassa manovalanza se non vorrà rimanere disoccupato. I ragazzi più violenti ed irrispettosi faranno sicuramente parte di quest'ultima schiera. Iniziamo allora a pensarci già adesso su come convertire un giovane viziato in un buon manovale. Questo è uno degli argomenti su cui si dovranno concentrare in futuro le scienze sociali e dell'educazione, piuttosto che ragionare su come trasformare una testa calda in uno studente svogliato pronto per una vita da accattone.

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