sabato 15 maggio 2010

Il divertimento più “povero” del mondo




Chi mi conosce sa che la mia principale passione ed hobby è il ballo, in particolare il ballo latino americano con i suoi diversi generi: salsa, sòn, rumba, reggaetòn, bachata (si legge “baciata”), cha cha cha (si legge “cià cià cià”). Per semplicità, tutti questi generi vengono riassunti nell'unico termine “salsa”, tant'è che noi appassionati di queste danze caraibiche ci autodefiniamo semplicemente “salseri”. Per inciso, mi piace anche l'hip-hop, ma questo genere di ballo americano è più per ragazzini, non è popolare (nel senso che non viene dal popolo) come lo sono i balli latinoamericani.

Secondo un diffuso luogo comune, i ballerini di danze caraibiche di sesso maschile hanno tipicamente una certa propensione all'omosessualità poiché, a quanto pare, in questo tipo di danze il ballerino deve sculettare allegramente. Un uomo “virile” non accetterebbe mai di fare qualcosa del genere. Purtroppo la televisione ed i giornali hanno diffuso un'immagine della salsa tutta lustrini, paiette e sculettamento sinuoso che poco si addice alla sua peculiarità di danza tribale che a volte va eseguita in coppia ed altre volte in gruppo come nella classica rueda de casino. Qualsiasi stile di ballo “latinoamericano” in cui l'uomo dimostri movenze e gestualità effemminate, non è altro che una occidentalizzazione di quella che dovrebbe essere la danza tribale per eccellenza.

Innanzitutto il tipico salsero porta abitualmente pantaloni larghi stile militare e non pantaloni attillati come si vede in certi programmi TV (non faccio nomi, Ballando Sotto le Stelle). Il buon salsero è in grado di affascinare la dama con cui sta ballando proprio se, con una certa cavalleria, riesce a dimostrare una notevole virilità nei movimenti e nel modo di guidare la dama stessa. Allo stesso tempo dovrà creare una coreografia che permetta alla donna di divertirsi ed esprimere a pieno la propria femminilità. Una mia grande maestra di salsa era solita dire che in questo tipo di danze l'uomo deve essere come un vaso pieno di terra fertile, mentre la donna deve essere il fiore che sboccia in cima ad esso. Insomma, la donna è il centro di tutto, ma soprattutto l'uomo deve riuscire ad esaltarla, e proprio in questo risiede la sua virilità. Difficile ottenere questo risultato se sei moscio o freddo e non esprimi a pelle un certo calore e ardore di cui la donna ha assolutamente bisogno per... sbocciare come un fiore in cima al suo vaso.

Questa è la giusta filosofia alla base della salsa propriamente detta, che normalmente viene ballata in coppia. La salsa stessa ha avuto però origine da varie danze ancestrali evolutesi nel tempo fra cui, principalmente, la rumba. La rumba costituisce sostanzialmente la fusione di più stili di danza tribale importati nel Nuovo Continente dagli schiavi neri deportati dall'Africa. Questi schiavi appartenevano a diverse etnie del Continente Nero, per questo avevano usi e costumi fra loro alquanto differenti. Nel tempo però le razze si rimescolarono, anche con quella indoeuropea dominante, le differenze svanirono gradatamente, e il popolo latinoamericano emergente formulò via via nuovi linguaggi espressivi ibridi che però affondavano sempre le loro radici nell'antichità o, per meglio dire, nel cuore della grande Africa. La rumba consiste sostanzialmente nel mimare o raccontare storie attraverso la danza ed il linguaggio del corpo. I veri rumberi con la loro danza possono rappresentare scene di vita reale o raccontare storie epiche di guerrieri o divinità della natura. Le scene di vita reale NON sono però, ad esempio, l'attesa alla fermata dell'autobus che non arriva mai, la litigata col datore di lavoro incompetente, la coda sul raccordo anulare al rientro dal lavoro; si tratta invece, ad esempio, di scene caccia, di raccolta, di dignitosa lotta con la Natura (ma mai di sopraffazione di essa).

In particolare fra le scene di vita quotidiana che si possono raccontare con la rumba c'è anche il corteggiamento. La salsa deriva principalmente da questa particolarità della rumba, anzi, a volte è molto bello iniziare una salsa con una breve rumba di corteggiamento ed avvicinarsi gradualmente alla dama (a questo link si può vedere un bell'esempio di semplice coreografia salsera offerta dai grandi maestri Barbara Jimenez e Roly Maden). Ora, lo scopo di un corteggiamento che si rispetti è sostanzialmente quello di concupire una femmina; la rumba non ci gira molto attorno, d'altra parte è una danza tribale ispirata alle dure leggi della Natura. Per questo, nel momento topico di questa danza, il cavaliere può sferrare un movimento secco e deciso in direzione del pube della dama con una qualsiasi parte del corpo (generalmente con una mano o col bacino) e a cui la dama deve rispondere “parandosi” la zona pelvica con una mano o schivando il colpo. Naturalmente suddetto movimento, chiamato vacunao, è solo un gesto simbolico col quale il cavaliere non deve neppure sfiorare la dama; esso simboleggia proprio la volontà dell'uomo di concupire la femmina. Il fatto che la dama non pari il vacunao, volutamente o meno, simboleggia la sottomissione della donna (voluta o coatta) al corteggiamento del cavaliere.

Si potrebbe allora dire, con abuso di terminologia, che la salsa è una evoluzione un po' più romantica e leggera dell'ancestrale rumba; ad ogni modo le sue origini restano di fatto molto “umili” poiché è stata concepita da una cultura “povera”, schiavizzata da altre culture “civili”, che metteva la Natura al centro della propria esistenza. La salsa è una danza principalmente di coppia ma che può essere ballata anche in gruppo attraverso la disposizione in rueda. Essa aiuta la socializzazione e insegna il rispetto (e talvolta l'amore) fra i due sessi. Assieme agli altri stili sopra citati, essa rappresenta il principale svago per popolazioni dal tenore di vita tuttora molto modesto ma fondamentalmente solari e coriacee come quelle del Centro America. Ad esempio, per le vie delle principali città cubane, non è raro imbattersi in gruppi di suonatori che intonano salse, sòn e bachate per il diletto dei passanti. La gente del luogo balla abitualmente per le strade, ai crocicchi o anche in casa fra amici.

La danza in generale è il più antico divertimento del mondo e, guarda caso, è anche quello più economico e rispettoso dell'ambiente. Ad una persona cosa serve per ballare ? Un'attrezzatura da sci da 1500 € con soggiorno in residence a 4 stelle con vista su ghiacciaio ? Una motocicletta enduro 1000 cc da 20.000 € ? Una TV plasma da 2500 € a 50'' con funzione 3D e abbonamento decennale al canale “tutto sport minuto x minuto, 24 ore su 24” ? Una Play Station 3 da 500 € truccata con apposito microchip per crackare i videogiochi ? Nulla di tutto ciò, questi sono alcuni possibili esempi dei nostri insulsi idoli tecnologici che ci impoveriscono l'anima in quanto, tendenzialmente, ci spingono ad isolarci dal prossimo. Nel ballo le cose stanno in modo completamente opposto; di fatti ad una persona, per ballare, non serve altro che una persona del sesso opposto, e questo è assolutamente GRATIS proprio perché NON HA PREZZO. Allora, chi lo preferisce, continui pure a dilettarsi con la TV al plasma o la Play Station, buon per lui, vuol dire che ha le possibilità per farlo; per quel che mi riguarda, visto che son poverello, questa sera andrò fuori a ballare............

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